Leggere è vedere per procura.
Lo scopo supremo dell'istruzione non è l'erudizione, ma l'azione.
Ogni causa produce più di un effetto.
L'intero segreto per prolungare la propria vita consiste nel non fare nulla per abbreviarla.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
Le regole della natura non hanno eccezioni.
La persecuzione contro i libri è propria di tutti i regimi dispotici, e basterebbe questo per farci amare la lettura.
L'arte di non leggere è assai importante. Essa consiste nel non prendere in mano quello che in ogni momento occupa immediatamente la maggior parte del pubblico.
Il solo modo serio di leggere è rileggere.
Non dobbiamo leggere per dimenticare noi stessi e la nostra vita quotidiana, ma al contrario, per impossessarci nuovamente, con mano ferma, con maggiore consapevolezza e maturità, della nostra vita.
Non è un vero lettore, non è un philosophe lisant, colui che non ha mai provato il fascino accusatore dei grandi scaffali pieni di libri non letti.
Mi pare che tutti noi siamo come boccioli chiusi, e la più parte di ciò che leggiamo non ha su di noi alcun effetto, ma ci sono certe cose che hanno un particolare significato e che fanno aprire un petalo: poi i petali si aprono uno a uno e alla fine ecco il fiore.
Sono molti che leggono ogni maniera di libri, e mai non aprono il libro dell'anima propria; e quando pure l'aprissero, non vi saprebbero leggere.
Se si leggono libri come si stanno ad ascoltare gli amici, ciò che si legge allieterà e consolerà come soltanto gli amici sanno fare.
Leggendo non cerchiamo idee nuove, ma pensieri già da noi pensati, che acquistano sulla pagina un suggello di conferma.
Nella lettura solitaria, l'uomo che cerca sé stesso ha qualche possibilità di trovarsi.