Leggere è vedere per procura.— Herbert Spencer
Leggere è vedere per procura.
Se è un dovere rispettare i diritti degli altri, è anche un dovere far rispettare i propri.
Nessuno può essere perfettamente libero finché non sono liberi tutti; nessuno può essere perfettamente morale finché non sono tutti morali; nessuno può essere perfettamente felice finché non tutti sono felici.
Lo scopo supremo dell'istruzione non è l'erudizione, ma l'azione.
Il fatto, dimostrato da un esame del passato, che le maggioranze hanno avuto torto, non può renderci ciechi al fatto complementare che di solito le maggioranze non hanno avuto completamente torto.
La civiltà è un progresso da una omogeneità indefinita e incoerente verso una eterogeneità definita e coerente.
È assurdo avere una regola severa e fissa a proposito di ciò che uno deve o non deve leggere. Più della metà della cultura moderna dipende da ciò che uno non può leggere.
Leggere equivale a pensare con la testa di qualcun altro invece che con la propria.
La persecuzione contro i libri è propria di tutti i regimi dispotici, e basterebbe questo per farci amare la lettura.
L'aspetto veramente importante della lettura è che favorisce una disinvolta intimità con il processo della scrittura; si mette piede nel paese dello scrittore con tutti i documenti più o meno in ordine.
Bisognerebbe leggere tutto. Più della metà della cultura moderna dipende da ciò che non si dovrebbe leggere.
Il solo modo serio di leggere è rileggere.
Erano aspiranti lettori che non avevano mai aperto un libro.
Leggo per legittima difesa.
Non serve rimpiangere quel che non si è letto, o inseguirlo insensatamente e con immane fatica: quello che non si è letto non era stato scritto per noi.
La lettura d'un classico deve darci qualche sorpresa, in rapporto all'immagine che ne avevamo. Per questo non si raccomanderà mai abbastanza la lettura diretta dei testi originali scansando il più possibile bibliografia critica, commenti, interpretazioni.