Leggere significa affrontare qualcosa che sta proprio cominciando a esistere.— Italo Calvino
Leggere significa affrontare qualcosa che sta proprio cominciando a esistere.
La scuola e l'università dovrebbero servire a far capire che nessun libro che parla d'un libro dice di più del libro in questione; invece fanno di tutto per far credere il contrario.
Se alzi un muro, pensa a ciò che resta fuori!
La fantasia è come la marmellata, bisogna che sia spalmata su una solida fetta di pane.
L'eros è un programma che si svolge nei grovigli elettronici della mente.
Scrivere è sempre nascondere qualcosa in modo che poi venga scoperto.
Leggere mette in moto tutto dentro di te: fantasia, emozioni, sentimenti. È un'apertura dei sensi verso il mondo, è un vedere e riconoscere cose che ti appartengono e che rischiano di non essere viste.
Chi conosce il lettore, non fa più nulla per il lettore. Ancora un secolo di lettori e anche lo spirito emanerà fetore. Che a tutti sia lecito leggere, finisce per corrompere non solo lo scrivere ma anche il pensare.
Vivere senza leggere è pericoloso, ci si deve accontentare della vita, e questo comporta notevoli rischi.
La lettura è per la mente quel che l'esercizio è per il corpo.
L'aspetto veramente importante della lettura è che favorisce una disinvolta intimità con il processo della scrittura; si mette piede nel paese dello scrittore con tutti i documenti più o meno in ordine.
La lettura è il centro creativo della vita di uno scrittore.
La persecuzione contro i libri è propria di tutti i regimi dispotici, e basterebbe questo per farci amare la lettura.
La condizione per leggere le cose buone è di non leggere roba cattiva: poiché la vita è breve, il tempo e le forze sono limitati.
Quelli che trascurano di rileggere si condannano a leggere sempre la stessa storia.
Le nostre ragioni di leggere sono strane quanto le nostre ragioni di vivere. E nessuno è autorizzato a chiederci conto di questa intimità.