Di una storia è vero solo quello che l'ascoltatore crede.— Hermann Hesse
Di una storia è vero solo quello che l'ascoltatore crede.
Troppo spesso togliamo tempo ai nostri amici per dedicarlo ai nostri nemici.
Leggere in modo distratto è esattamente come passeggiare in una bella contrada con gli occhi chiusi.
Nella musica e nell'actus tragicus della Passione secondo Matteo di Bach, ritrovo ancor oggi la quintessenza di ogni poesia e di ogni espressione artistica.
Quanto più, col passare del tempo, talune esigenze di divertimento e di istruzione di massa potranno essere soddisfatte mediante altre invenzioni, tanto più il libro riacquisterà dignità e autorità.
I dolori, le delusioni e la malinconia non sono fatti per renderci scontenti e toglierci valore e dignità, ma per maturarci.
O cambiamo il senso impresso alla storia o sarà la storia a cambiare noi.
Le storie migliori sono quelle che vengono tramandate, e accettate per quello che sono.
La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa.
Fede e storia non si escludono, ma si integrano e si spiegano a vicenda.
La storia è la continuazione della zoologia.
Sono pronto a resistere con ogni mezzo, anche a costo della vita, in modo che ciò possa costituire una lezione nella storia ignominiosa di coloro che hanno la forza ma non la ragione.
La storia è un bagno di sangue.
Ignorare quello che è avvenuto prima della nostra nascita equivale a rimanere sempre bambini.
La storia non è che un quadro di delitti e sventure.
La storia della politica del potere non è nient'altro che la storia del crimine nazionale e internazionale e dell'assassinio di massa.