Il vizio e la virtù sono dei prodotti, come il vetriolo e lo zucchero.
L'uomo onesto mente dieci volte al giorno, la donna onesta venti volte al giorno, l'uomo di mondo un centinaio di volte al giorno. Non si è mai stati in grado di contare quante volte al giorno menta una donna di mondo.
Si può considerare l'uomo come un animale di specie superiore che produce filosofie e poesie pressappoco come i bachi da seta fanno i loro bozzoli e le api fanno i loro alveari.
Ci si studia tre settimane, ci si ama tre mesi, ci si bisticcia tre anni, ci si tollera trent'anni e i figli ricominciano.
Ho molto studiato i filosofi e i gatti. La saggezza dei gatti è infinitamente superiore.
Niente è più pericoloso d'un grande pensiero in un piccolo cervello.
Non si deve misurare la virtù di un uomo dalla sua eccezionalità ma nel quotidiano.
Solo è sanza virtù chi nolla vuole.
Noi chiamiamo pomposamente virtù tutte quelle azioni che giovano alla sicurezza di chi comanda e alla paura di chi serve.
Non può tutto la virtù che vuole.
Imparare la virtù significa disimparare i vizi.
Non esercitata, la virtù può diventare un peccato. Come il peccato una virtù.
Non dalla ricchezza deriva la virtù, ma dalla virtù la ricchezza e ogni altro bene.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Non si può pervenire in cima alla montagna senza passare per vie difficili e scoscese; non giungere alla virtù senza che costi assai sforzi e fatiche. Ignorare la strada che s'ha a prendere, mettersi in cammino senza guida, é un volersi smarrire, un mettersi in pericolo della vita.
Come fiamma più cresce più contesa dal vento, ogni virtù, che il cielo esalta, tanto più splende quant'è più offesa.