Quando si vogliono inseguire le virtù fino all'estremo, compaiono i vizi.
Curiosità non è se non vanità. Quasi sempre, si vuol sapere solo per discorrerne. Non si affronterebbero viaggi per mare, se non si dovesse mai dirne nulla, e per il solo piacere di veder cose nuove, senza la speranza di poter mai parlarne con altri.
Nelle città in cui siamo di passaggio non ci preoccupiamo della stima degli altri. Ma se ci dobbiamo abitare per un po' di tempo allora ci preoccupiamo. Quanto tempo? Un tempo proporzionato alla nostra vana e fragile esistenza.
Il dramma degli uomini è non trovare mezz'ora di silenzio.
Se esiste un Dio non dobbiamo amare che lui e non le creature effimere. Il ragionamento degli empi nella Sapienza è fondato sulla non esistenza di Dio: "Accertato questo", dice, "godiamo dunque le creature".
Se la nostra condizione fosse veramente felice, non ci sarebbe bisogno di fare di tutto per non pensarci.
Ci aiutano più i vizi a vivere che le virtù a morire.
Superato il primo choc, l'umiltà è una virtù allegra.
La principale difficoltà con le donne oneste non è sedurle, è portarle in un luogo chiuso. La loro virtù è fatta di porte semiaperte.
L'unica ricompensa della virtù è la virtù.
Il senso di colpa si combatte solo con la pratica della virtù.
Ahi nome vano, Virtù, ludibrio de' malvagi.
In alternativa al suicidio, che esige qualche virtù manuale e morale di difficile uso, ammutinarsi contro la vita.
Le più grandi virtù sono quelle che sono più utili per le altre persone.
Solo è sanza virtù chi nolla vuole.
La virtù più salda evita i rischi.