Rassegnandosi, lo sfortunato consuma la sua sfortuna.
Ogni notte esige il proprio menù.
Il matrimonio è una scienza.
La morte è un sonno senza sogni e forse senza risveglio.
Nessuna donna, per quanto gran moralista può essere, può essere eguale a un uomo.
Una moglie è uno schiavo che bisogna saper mettere su un trono.
Ciò che non può essere curato, deve essere sopportato.
Chi è più saggio? Colui che accetta tutto o colui che ha deciso di non accettare nulla? La rassegnazione è saggezza?
Se uno ha davvero perso la speranza, non sarebbe così disposto a dirlo.
Ciò che chiamiamo rassegnazione non è altro che disperazione cronica.
È incredibile con quanta prontezza e buona grazia ci rassegniamo alle disgrazie altrui.
La seconda età ci toglie l'entusiasmo della prima e non ci dà la rassegnazione della terza.
Nell'amore come nell'attività creativa, la rinuncia è meglio di una cattiva realizzazione.
Ci fermiamo all'immagine poetica che non disturba i nostri pregiudizi e non siamo capaci di risalire il filo e andare a vedere cosa realmente accade dall'altro capo.
Se ti abbatterai, se lascerai che sia la disperazione a vincere, allora sì sarai un mezzo uomo, buono solo a piangersi addosso.
Humor. Forma di rassegnazione davanti all'inevitabile. Ne esistono versioni altissime. Sconsigliabili quelle alticce.