Gli amici sono il modo in cui Dio chiede scusa per i parenti.
È difficile amare il genere umano a meno che non si abbia un reddito ragionevole, e quando uno ha un reddito ragionevole ha cose migliori da fare che amare il genere umano.
E Dio disse... gli uomini sono tutti uguali dinanzi a me, alti e bassi, neri e bianchi, ricchi e poveri. Ma per i neri piccoli e poveri sarà molto dura.
Quando Dio concede l'amore a una cortigiana, quest'amore che sembra un perdono, diventa quasi sempre un castigo. Non c'è assoluzione senza penitenza.
Se si è maturi per un dio si è generalmente acerbi per il prossimo.
Dio è la speranza del forte, e non la scusa del vile. Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori: perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la prima legge di natura.
Dio è l'unico essere che, per regnare, non ha nemmeno bisogno di esistere.
Contro lui stesso la sua impotenza è infinita.
L'idea di un Dio impersonale sarà più accettabile per la ragione, ma è pur sempre una scappatoia per spiegare quello che la scienza non sa ancora spiegare.
Ciò che appare nel mondo non indica né l'esclusione totale, né la manifesta presenza di una divinità. Ma piuttosto la presenza di un Dio che si cela. Un Dio cui l'uomo non può giungere fuori della via del dono, di una rivelazione.
Dio si rende garante del diritto. Egli difende i deboli dai potenti. È questo il suo vero volto.
A forza di insistere Dio è costretto a esistere, a forza di preghiere si forma il suo orecchio, a forza di lacrime nostre i suoi occhi vedono, a forza di allegria spunta il suo sorriso.