Il pentimento è nelle mani di Dio. Sta a lui avvertire rimorso per le mie azioni.
Là dove si sente la merda si sente l'essere.
Ed è così che Isidore Ducasse è morto di rabbia, per aver voluto, come Edgar Poe, Nietzsche, Baudelaire e Gérard de Nerval, conservare la propria individualità intrinseca, invece di diventare, come Victor Hugo, Lamartine, Musset, Blaise Pascal, o Chateaubriand, l'imbuto del pensiero di tutti.
Ma l'Amore che è una forza non va senza la Volontà.
La musica è il solo passaggio che unisca l'astratto al concreto.
Noi non moriamo perché dobbiamo morire; moriamo perché un giorno, e non così tanto tempo fa, la nostra consapevolezza è stata forzata a considerarlo necessario.
Dio è la sola cura globale: non ne esiste un'altra. Qualsiasi altra terapia è solo parziale.
Solo la fiducia in Dio può trasformare il dubbio in certezza, il male in bene, la notte in alba radiosa.
L'eterno entra nel tempo, il tutto in un frammento, Dio assume il volto dell'uomo.
Dio non è geloso dei suoi privilegi, non ne ha.
Se c'è un Dio, il caos e la morte figureranno nel novero dei suoi attributi, se non c'è, non cambia nulla, poiché il caos e la morte basteranno a sé stessi fino alla consumazione dei secoli.
Contro Pascal, io dico: il Dio di Abramo, d'Isacco e di Giacobbe e il Dio dei filosofi è lo stesso Dio.
È stato detto molto bene che se i triangoli facessero un Dio, gli darebbero tre lati.
Si parla di miracolo quando Dio batte i suoi record.
Dio non esiste. Però noi siamo il suo popolo eletto.
Io non so se Dio esiste, ma se non esiste ci fa una figura migliore.
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