Che il tuo cibo sia la tua unica medicina.— Ippocrate
Che il tuo cibo sia la tua unica medicina.
Molti ammirano, pochi sanno.
Di due dolori che insorgono contemporaneamente, ma non nello stesso luogo, il più violento soffoca l'altro.
In caso di dolore agli occhi, dare a bere vino puro, bagnare con molta acqua e salassare.
L'autunno è cattivo per i sofferenti di consunzione.
Le cose sante sono rivelate solo agli uomini santi.
È proprio di uno stomaco viziato assaggiare molte cose: la varietà di cibi non nutre, intossica.
La lattuga è come la conversazione: deve essere fresca e croccante, e così brillante che a malapena si noti il suo retrogusto amaro.
Non mangio mai ostriche. Il cibo mi piace morto. Non malato, né ferito, morto.
Cavolo: ortaggio familiare ai nostri orti e alle nostre cucine, grosso e saggio all'incirca quanto la testa di un uomo.
Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro.
Non si dovrebbe ritornare al cibo altro che quando lo stomaco chiama con insistenza soccorso.
È preferibile un cibo anche un po' nocivo ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole.
Radicchio o bistecca, viviamo della morte degli altri.
Il cibo è simbolo della sicurezza, assieme al tetto che ci ripara.