Ciò che sappiamo è una goccia, ciò che ignoriamo è un oceano!
Se ho fatto una qualche scoperta di valore, è dovuta più alla paziente attenzione che ad ogni altro talento.
Tutta la difficoltà della filosofia sembra consistere in questo: investigare le forze della natura dai fenomeni di moto e quindi dimostrare da queste forze altri fenomeni.
Qualunque cosa non deducibile dai fenomeni va chiamata ipotesi; e nella filosofia sperimentale non trovano posto le ipotesi sia metafisiche, sia fisiche, sia delle qualità occulte, sia meccaniche.
Le qualità dei corpi non si conoscono altrimenti che per mezzo di esperimenti, e perciò devono essere giudicate generali tutte quelle che, in generale, concordano con gli esperimenti.
La verità si ritrova sempre nella semplicità mai nella confusione.
Quel che ho imparato, non lo so più. Il poco che so ancora, l'ho intuito.
Tutto ciò che non sappiamo è stupefacente. Ancor più stupefacente è quello che crediamo di sapere.
Sa poco chi dice a sua moglie tutto quello che sa.
Dobbiamo sapere, sapremo.
La cosa più dura: tornare sempre a scoprire ciò che già si sa.
Il sapere tende a farsi vedere. Se lo si tiene segreto, deve vendicarsi.
Quel che insegna Google è che c'è oggi una parte enorme di umani per la quale, ogni giorno, il sapere che conta è quello in grado di entrare in sequenza con tutti gli altri saperi.
La nostra ricchezza muore con noi, poiché l'abbiamo tutta nella nostra testa e nessuno potrà sottrarcela, a meno che non ci taglino la testa e allora non ci occorre più nulla.
Sii servo del sapere, se vuoi essere veramente libero.