Chi vuole guardare bene la terra deve tenersi alla distanza necessaria.
Questo che voi chiamate ordine è uno sfilacciato rattoppo della disgregazione.
Alle volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
Arrivando a ogni nuova città il viaggiatore ritrova un suo passato che non sapeva più d'avere: l'estraneità di ciò che non sei più o non possiedi più t'aspetta al varco nei luoghi estranei e non posseduti.
La vita è un insieme di avvenimenti, di cui l'ultimo potrebbe anche cambiare il senso di tutto l'insieme.
Beati quelli il cui atteggiamento verso la realtà è dettato da immutabili ragioni interiori!
Il solo vero viaggio, il solo bagno di Giovinezza, non sarebbe quello di andare verso nuovi paesaggi, ma di avere occhi diversi.
Si guarda meno ciò che si vede che ciò che si spera.
È meglio farsi guardare tutta che non essere vista per niente.
Non basta guardare, occorre guardare con occhi che vogliono vedere, che credono in quello che vedono.
Per non vedere non è obbligatorio essere ciechi o chiudere gli occhi.
Non guardare gli uomini piccoli che ti girano intorno, ma guarda l'uomo grande che è in te.
Raramente ci si guarda, con se stessi, negli occhi, e pare che in certi casi questo valga per un esercizio estremo.
È difficile notare quello che vedi tutti i giorni.
Perfino i ciechi sentono il bisogno di guardarsi intorno.