D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.— Italo Calvino
D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
Una vendetta di zio noi la contiamo come mezza vendetta di padre: è come se ci avessimo una vendetta di padre in bianco, già eseguita.
L'umano arriva dove arriva l'amore; non ha confini se non quelli che gli diamo.
Prendete la vita con leggerezza, che leggerezza non è superficialità ma planare sulle cose dall'alto, non avere macigni sul cuore.
A volte uno si crede incompleto ed è soltanto giovane.
I futuri non realizzati sono solo rami del passato: rami secchi.
Quanti uomini hanno datato l'inizio d'una nuova era della loro vita dalla lettura di un libro.
L'enorme moltiplicarsi dei libri in ogni ramo dello scibile è uno fra i peggiori flagelli dell'età nostra, uno dei più seri ostacoli al raggiungimento d'ogni conoscenza positiva.
È un pensiero che calma e dà forza, sapere che tra i libri che possediamo ce ne sono alcuni sufficienti a liberare e a salvare. Se ne aggiungono di nuovi, quasi ogni giorno, ma quelli necessari già ci sono da tempo.
I libri brutti sono come le donne brutte: non ci si può mica cavarne fuori molto.
I libri sono di chi li legge.
Spesso nella tua vita tu troverai che un libro è il migliore amico di un uomo.
Un classico è qualcosa che tutti vorrebbero aver letto e nessuno vuol leggere.
Non esiste programma di vacanza più bello che proporsi di non leggere neppure un rigo, e dopo, niente di più piacevole che, al momento opportuno e con un libro veramente attraente, tradire il bel programma.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
Insegna l'adagio latino che bisogna guardarsi dall'uomo di un solo libro, ed ha ragione; ma bisogna anche guardarsi un qualche po' dall'uomo di troppi libri.