Non merita d'essere letto il libro che non lasci desiderio d'essere riletto.— Arturo Graf
Non merita d'essere letto il libro che non lasci desiderio d'essere riletto.
Beato chi da giovane sognò tali sogni che possa, da vecchio, seguitare a sognarli.
L'opera d'arte, se degna del nome, dev'essere come la creatura che la donna ha nel corpo, la quale s'ha a metter fuori non per elezione, ma per necessità.
Più facile premunirsi contro la malvagità che contro la stoltezza degli uomini.
Inimicizia è da pari a pari: da superiore a inferiore non può essere se non disprezzo, o pietà.
Essere modesto è spesso più facile a chi abbia fatto qualcosa che a chi non abbia fatto mai nulla.
Ammiro il libro che mi obbliga a leggerlo.
Bisogna sfogliare un'intera biblioteca per fare un libro.
Un classico è un'opera che provoca incessantemente un pulviscolo di discorsi critici su di sé, ma continuamente se li scrolla di dosso.
Deve essere assolutamente facile dire in mezz'ora se un libro vale qualcosa o non vale niente. Dieci minuti bastano, se uno ha istinto per la forma.
Un uomo che non legge buoni libri non ha alcun vantaggio rispetto a quello che non sa leggere.
Molti libri riassumono una frase.
I libri condussero alcuni alla saggezza, altri alla follia.
Nessun vascello c'è che, come un libro, possa portarci in contrade lontane.
Un monaco dovrebbe certo amare i suoi libri con umiltà, volendo il ben loro e non la gloria della propria curiosità: me quello che per i laici è la tentazione dell'adulterio e per gli ecclesiastici regolari è la brama di richezze, questa per i monaci è la seduzione della conoscenza.
La scuola e l'università dovrebbero servire a far capire che nessun libro che parla d'un libro dice di più del libro in questione; invece fanno di tutto per far credere il contrario.