Ammiro il libro che mi obbliga a leggerlo.— Jean Rostand
Ammiro il libro che mi obbliga a leggerlo.
La prova inconfutabile dell'intelligenza del cavallo consiste nel fatto che questo nobile animale aveva paura dell'automobile fin dal tempo in cui gli uomini non facevano che riderne.
L'uomo può permettersi tutte le speranze, anche quella di scomparire.
È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.
Non esiste felicità intelligente.
Lo spaventoso, morendo, è di scomparire senza aver capito. Il crimine della morte non è quando ci uccide, ma quando nel troncare la nostra angoscia le conferisce l'eternità.
Nei libri che ricordiamo c'è tutta la sostanza di quelli che abbiamo dimenticato.
Certi libri costituiscono un tesoro, un fondamento; letti una volta, vi serviranno per il resto della vita.
I libri si dividono in due categorie: i libri per adesso e i libri per sempre.
Tutti i libri in generale, e anche i più belli, mi sembrano molto meno preziosi per quello che contengono che per quello che vi può mettere dentro il lettore.
L'ultima cosa che si scopre scrivendo un libro è come cominciare.
Un buon libro rende migliore colui che l'ha scritto.
Il libro ti muta nell'essenza.
A che serve un libro senza dialoghi né figure?
Deve essere assolutamente facile dire in mezz'ora se un libro vale qualcosa o non vale niente. Dieci minuti bastano, se uno ha istinto per la forma.
Un libro deve essere un'ascia per il mare ghiacciato che è dentro di noi.