A che serve un libro senza dialoghi né figure?— Lewis Carroll
A che serve un libro senza dialoghi né figure?
Se non c'è nessun senso ci risparmiamo un mondo di fastidi, perché non abbiamo nessun bisogno di trovarcene uno.
La regola è: marmellata ieri e marmellata domani, ma non mai marmellata oggi.
Se ognuno si facesse i cavoli suoi, il mondo girerebbe un bel po' più svelto.
In tutto c'è una morale, basta trovarla.
I libri più vecchi per chi non li ha letti sono appena usciti.
A volte capita a noi come ai libri: ci troviamo nel posto sbagliato.
Il libro che per primo meriterebbe di essere proibito è il catalogo dei libri proibiti.
Tutto il senso del libro si potrebbe riassumere nelle parole: Quanto può dirsi, si può dir chiaro, e su ciò, di cui non si può parlare, si deve tacere.
I veri libri devono essere figli non della luce e delle chiacchere ma dell'oscurità e del silenzio.
Quanto più, col passare del tempo, talune esigenze di divertimento e di istruzione di massa potranno essere soddisfatte mediante altre invenzioni, tanto più il libro riacquisterà dignità e autorità.
Non leggere più nessun libro che sia nato e sia stato battezzato nello stesso tempo.
Un libro fatto è un istante passato, un gradino che ci ha servito per portarci più in alto.
D'un classico ogni rilettura è una lettura di scoperta come la prima.
Scrivere un libro senza preoccuparsi della sua sopravvivenza sarebbe da imbecilli.