Quando un libro è uscito è tempo, per l'autore, di rimorsi.
Il pessimista è uno che si è informato.
Sperare soltanto nelle certezze; è più sicuro.
Il più grande sforzo della teologia è stato sempre quello di scagionare Dio.
La paura si vince non col coraggio ma con una paura più grande. Tutti gli eroi ne fanno esperienza.
È un pensiero che calma e dà forza, sapere che tra i libri che possediamo ce ne sono alcuni sufficienti a liberare e a salvare. Se ne aggiungono di nuovi, quasi ogni giorno, ma quelli necessari già ci sono da tempo.
Sono i libri che un uomo legge, quelli che lo accusano maggiormente.
L'amore dei libri è fonte, per sé solo, di mille piaceri vivissimi, piaceri della vista, del tatto, dell'odorato. Certi libri, si gode a palparli, a lisciarli, a sfogliarli, a fiutarli.
I libri aggiungono all'infelicità dell'uomo una profondità che scambiamo per consolazione.
È un viaggio per viandanti pazienti, un libro.
Il libro ti muta nell'essenza.
La maggior parte dei libri saranno dimenticati. Impressione duratura la fanno solo quelli in cui l'autore ha messo tutto se stesso. In tutte le grandi opere si ritrova l'autore tutto intero.
Ci sono libri che non si dovrebbero osare se non dopo i quarant'anni.
I libri sono gli amici più tranquilli e costanti, e gli insegnanti più pazienti.