L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.— Italo Calvino
L'occhio non vede cose ma figure di cose che significano altre cose.
Il nostro lavoro politico è utilizzare anche la nostra miseria umana, utilizzarla contro se stessa, per la nostra redenzione.
Ogni città riceve la sua forma dal deserto a cui si oppone.
Viviamo in un paese dove si verificano sempre le cause e non gli effetti.
Credo che per prima cosa ci vogliono delle basi di esattezza, metodo, concretezza, senso della realtà. E' soltanto su una certa solidità prosaica che può nascere una creatività.
Viaggiando si può realizzare che le differenze sono andate scomparendo: tutte le città tendono ad assomigliarsi l'una all'altra, i posti hanno mutato le loro forme e ordinamenti. Una polvere senza forma ha potuto invadere i continenti.
Quando gli occhi dicono una cosa e la bocca un'altra, l'uomo avveduto si fida del linguaggio dei primi.
Se non alzi gli occhi, crederai di essere nel punto più alto.
Gli occhi? Si dice che siano lo specchio dell'anima; ma, se si pensa alla falsità dei rapporti umani, se ne deve dedurre che essi servano più per spiare gli altri che per rivelare se stessi.
Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.
A volte ci si sfama anche con gli occhi.
Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.
Quando si tratta di leggere negli occhi di una donna, la maggior parte degli uomini è analfabeta.
Gli unici occhi belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
Dagli occhi delle donne derivo la mia dottrina: essi brillano ancora del vero fuoco di Prometeo, sono i libri, le arti, le accademie, che mostrano, contengono e nutrono il mondo.
L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo.