A volte ci si sfama anche con gli occhi.— Dacia Maraini
A volte ci si sfama anche con gli occhi.
L'ignoranza può essere sublime, ma è sempre perdente e conduce verso la catastrofe.
Il silenzio, quando non è scelto, è pieno di echi sinistri, tracce di richiami falliti, di grida soffocate, di segnali di fumo che il vento ha disperso.
Il tempo è il segreto che Dio cela agli uomini. E di questo segreto si campa ogni giorno miseramente.
L'approssimazione è una delle cose più irritanti: sentire che una bella storia viene raccontata in maniera sciatta, casuale, senza nessuna ricerca sulle parole e sulle immagini, in modo generico e frettoloso è, per chi ama leggere, una vera offesa all'orecchio.
Può capitare di vivere senza "esistere".
Quando si tratta di leggere negli occhi di una donna, la maggior parte degli uomini è analfabeta.
Negli occhi della gente si vede quello che vedranno, non quello che hanno visto.
Gli unici occhi belli sono quelli che vi guardano con tenerezza.
L'occhio è il punto in cui si mescolano anima e corpo.
Gli occhi molto belli sono insostenibili, bisogna guardarli sempre, ci si affoga dentro, ci si perde, non si sa più dove si è.
L'occhio tiene di più della pancia.
Gli occhi che piangono di più sono anche quelli che vedono meglio.
Gli occhi stanchi di pianto sono i più degni di riposarsi nella contemplazione del cielo.
Chi ha l'occhio, trova quel che cerca anche a occhi chiusi.