Si piange quando si grida all'ingiustizia.— Italo Svevo
Si piange quando si grida all'ingiustizia.
La vita somiglia un poco alla malattia come procede per crisi e lisi ed ha i giornalieri miglioramenti e peggioramenti. A differenza delle altre malattie la vita è sempre mortale.
Il possesso non dava la verità, ma esso stesso, non abbellito da sogni e neppure da parole, era la verità propria e pura e bestiale.
Se avessi avuto la fede vera, io a questo mondo non avrei avuto che quella.
Per essere creduto non bisogna dire che le menzogne necessarie.
La descrizione della vita, una grande parte della quale, quella di cui tutti sanno e non parlano, è eliminata, si fa tanto più intensa della vita stessa.
L'uomo di sensibilità giusta e di retta ragione, quando si sente preoccupato del male e dell'ingiustizia del mondo, cerca naturalmente di correggerli, dapprima, in ciò che gli si manifesta più vicino; e questo lo troverà nel suo stesso essere. Ma questa opera lo impegnerà per tutta la vita.
Taluni pensano che commettere ingiustizie sia il solo modo di esercitare il potere.
Gli uomini condannano l'ingiustizia perché temono di poterne essere vittime, non perché aborrano di commetterla.
L'ingiustizia non è di per sé un male, ma consiste nel timore che sorge dal sospetto di non poter sfuggire a coloro che sono stati preposti a punirlo.
Siate sempre capaci di sentire nel più profondo qualunque ingiustizia commessa contro chiunque in qualunque parte del mondo.
Non essere ricco tramite l'ingiustizia.
È bene non soltanto il non commettere ingiustizia, ma il non voler commetterla.
L'ingiustizia porta l'ingiustizia, e il combattere con le tenebre e l'essere sconfitti da esse porta necessariamente l'inizio dei combattimenti.
Chi commette un'ingiustizia è sempre più infelice di quello che la subisce.