Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz'obbiezioni, il destino.— Italo Svevo
Il pianto offusca le proprie colpe e permette di accusare, senz'obbiezioni, il destino.
La malattia è una convinzione ed io nacqui con quella convinzione.
Un'immoralità predicata è più punibile di un'azione immorale. Si arriva all'assassinio per amore o per odio; alla propaganda dell'assassinio solo per malvagità.
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
Si capisce come la nostra vita avrebbe tutt'altro aspetto se fosse detta nel nostro dialetto.
Quaggiù quando noi non ci vogliamo male ci amiamo tutti, ma però i nostri vivi desideri accompagnano solo gli affari cui partecipiamo.
Anche i fiori piangono, e ci sono stupidi che pensano sia rugiada.
Maggior pianto che piangere è veder piangere.
Non piangere per chi non merita il tuo sorriso.
Un uomo che pianga bisogna trasformarlo subito, con uno schiaffo, in un furibondo.
Non bisogna aver paura di piangere. Non bisogna frenare le lacrime quando vogliono uscire. Un uomo deve saper piangere.
Piangere a un'armonia, è sorridere agli angioli.
Un uomo che piange o è veramente grande o è irrimediabilmente piccolo.
Non piangere per me che parto, ma pensa che se domani piove me ne sono andato a cercare il Sole.
La disgrazia di non piangere è una delle più crudeli ne' sommi dolori.
Pare facile, conoscere perché si piange. Ma in realtà, chi volesse, potendo, esaminare il "seme del pianto", si perderebbe io temo, in un'analisi oscura e confusa, negata a ogni formula chimica.