Ingannare chi inganna è un piacere doppio.
Tutti si dicono amici, ma pazzo chi se ne fida; nulla è più comune del nome, nulla più raro della cosa.
Spesso s'incontra il proprio destino nella via che s'era presa per evitarlo.
In tutto dovremmo guardare al fine.
L'amicizia, come l'ombra vespertina, si allunga nel crepuscolo della vita.
La grazia, più bella ancora che la bellezza.
Violenza e frode. In definitiva, così nella storia come nella vita privata, la violenza non chiama che violenza, la frode non chiama che frode. L'uomo, entrato nel movimento del circolo, non ne esce più se non per qualche preveduto e perciò immorale incidente.
L'etichetta di homo sapiens, a parte pochi casi, probabilmente è solo un'infondata millanteria.
Ho letto il discorso sullo stato dell'unione e non avevano un telegobbo. Ho dovuto stare in piedi e fingere per 15 minuti davanti a un centinaio di milioni di persone. Alcuni pensano che abbia finto per otto anni davanti a un centinaio di milioni di persone.
Non temere le parole della moglie irata: quando infatti una donna piange, con le lacrime costruisce una trappola.
Se costui crede veramente che non c'è distinzione fra vizio e virtù, allora... quando esce dalle nostre case è meglio contare i nostri cucchiai.
Per conservare il rispetto di te stesso, è a volte necessario mentire e imbrogliare.
È infinitamente più bello doversi ingannare dieci volte che perdere una volta la fede nell'Umanità.
Come mai le persone passino così tanto tempo ingannando deliberatamente se stessi col creare alibi per coprire la propria debolezza, è sempre stato per me un mistero. Lo stesso tempo, se usato in modo diverso, sarebbe sufficiente a curare la debolezza, e allora non sarebbe necessario nessun alibi.
Un inganno tira l'altro.
È più difficile per me giocare barando. Preferirei piuttosto giocare con il gioco.