Poca gente è degna di non credere a niente.
È l'inerte che prevale nell'universo e non ciò che vive. Morire è passare dalla parte del più forte.
Un amico è un uomo che trova più credito di chiunque altro quando parla male di noi.
Uno dei rischi di scrivere delle massime è che ci si mette nella condizione di essere citati.
Ciò che temi non succederà, succederà di peggio.
Il fanatismo è sempre al servizio del falso, ma anche al servizio del vero sarebbe detestabile.
Accettare una credenza semplicemente perché essa è costume, significa: essere disonesti, essere vili, essere pigri. E così disonestà, viltà e pigrizia sarebbero i presupposti dell'eticità?
Tutto ciò che è creduto, esiste, e soltanto questo.
Credo sì e no, come uno che ha paura di sperare e che sperando sa di aver paura.
Negare bene, credere bene, dubitare bene sono per l'uomo quel che è il correre per il cavallo.
Non credete a nulla di quanto sentito dire e non credete che alla metà di ciò che vedete.
Il genere umano, che ha creduto e crederà tante scempiataggini, non crederà mai né di non saper nulla, né di non essere nulla, né di non aver nulla a sperare.
Chi crede non vuole pensare, ma spostare montagne, diventare beato, avere molto: Dio, immortalità, felicità eterna. Forse è per questo che non vuole pensare? Forse non ne è affatto capace? In ogni caso non deve. Spesso non ne ha bisogno, perché altri se ne incaricano per lui.
Gli uomini credono di più ai loro occhi che alle loro orecchie.
Dovete credere in qualcosa: l'istinto, il destino, la vita, il karma, qualsiasi cosa. Questo approccio non mi ha mai tradito, e ha fatto la differenza nella mia vita.
Tutto è possibile per chi crede.