Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore.— Jim Morrison
Ognuno dovrebbe rivendicare il diritto di esibire il proprio dolore.
Nella vita ci sarà sempre un bastardo che ti farà soffrire, ma sarà l'unica persona che riuscirai ad amare veramente.
Ogni forma d'arte è essenzialmente energia intercettata.
Noi siamo abituati a scendere a patti con la realtà per acquistare un ruolo. Svendiamo i nostri sensi per trovare un gesto. Rinunciamo alla capacità di sentire e in cambio otteniamo una maschera.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi è triste e vorrebbe vivere ma sa di dover morire.
Ti potranno tagliare le ali, ma non potranno impedirti di volare.
È questo il problema del dolore. Esige di essere sentito.
L'unico modo per vedere le stelle non è desiderare, ma farsi male!
Cosa resta di tutto il dolore che abbiamo creduto di soffrire da giovani? Niente, neppure una reminiscenza. Il peggio, una volta sperimentato, si riduce col tempo a un risolino di stupore, stupore di essercela presa per così poco.
Il dolore non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l'aria.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme più calmo e più profondo, come un torrente che si trasforma in lago.
Temo il dolore fisico in quanto penso che esso possa limitare la mia libertà. Ho paura di non saperlo sopportare.
È sempre difficile consolare un dolore che non si conosce.
Sinché un uomo gode della vita, nulla deve disperare: può ad un tratto passare dal più profondo dolore alla massima gioia; dalla massima disgrazia alla più alta felicità.
Il dolore, in natura, è il più potente degli afrodisiaci.