Anche il dolore è una medicina.
Dio ha fatto la campagna e l'uomo ha fatto la città.
Dio si muove in modo misterioso, per compiere i suoi prodigi, nel mare egli calca le sue impronte, e cavalca la tempesta.
Di tanto in tanto, per puro caso, uno stupido deve aver ragione.
Di quando in quando uno sciocco deve pur azzeccarci, per combinazione.
Rimorso, l'uovo fatale deposto dal piacere in ogni petto dove si è fatto il nido.
La conoscenza porta dolore.
Parole, frasi, idee, non importa quanto sottili o ingegnose, i voli più folli della poesia, i sogni più profondi, le visioni più allucinanti, non sono altro che rozzi geroglifici cesellati nella sofferenza e nel dolore per commemorare un evento non comunicabile.
Bisogna rassegnarsi ai voleri di Dio a prezzo di qualsiasi dolore e di qualsiasi sacrificio.
Non sentire alcun dolore è equiparabile alla fine dei sentimenti; ciascuna delle nostre gioie è un patto con il diavolo.
Solo il dolore insegna cos'è la vita senza il dolore.
Non dura ininterrottamente il dolore della carne; il suo culmine dura anzi un tempo brevissimo; e ciò che di esso appena oltrepassa il piacere non si protrae molti giorni nella nostra carne. Le lunghe malattie poi arrecano alla carne più piacere che dolore.
Il più piccolo dolore nel nostro mignolo ci preoccupa e c'infastidisce di più della distruzione di milioni di nostri simili.
Se penso a quanto tempo ho buttato a stare male... Il dolore non serve a niente. Ti toglie la vita e basta. Il dolore ti ammazza.
Ma il dolore non intende prestare ascolto alla ragione, perché il dolore ha una sua propria ragione che non è ragionevole.
È stupido strapparsi i capelli nel dolore, come se la pena fosse diminuita dalla calvizie.