Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore?— Fabio Volo
Quanto dolore c'è nella vita, è vero, ma quanta vita c'è nel dolore?
Il cammino si fa da soli: in due è una scampagnata.
In qualsiasi momento della vita si può prendere in mano le redini e cambiare il proprio destino.
Non stare più con la persona con cui vorresti stare significa semplicemente tornare indietro. Guardare indietro molto più che avanti. È un viaggio che fai appoggiato alla ringhiera di poppa, non di prua.
Onestamente, la realtà cosa può fare? È un po' come quando vai a vedere il film del tuo libro preferito: una delusione.
Ci sono bellissime storie d'amore nel fondo delle borse, tra i pacchetti di sigarette e le chiavi; per questo a volte si fa fatica a trovarle, semplicemente perché tentano di nascondersi per poter rimanere lì.
Là dove cresce il dolore è terra benedetta.
Il dolore precede ogni piacere ed è il principio motore dell'uomo.
Nella sua testa ora, c'erano solo rabbia e questo sciocco vuoto da dove premeva il dolore.
Il limite estremo della grandezza dei piaceri è la rimozione di tutto il dolore. Dove sia il piacere, e per tutto il tempo che vi sia, non vi è posto per dolore fisico, o dell'anima, o per l'uno e l'altro insieme.
Il dolore è così facile da esprimere, eppure così difficile da raccontare.
Il dolore inerisce alla vita come contrappunto che dà pienezza al fervore d'esistere.
Un dolore puro e completo è impossibile come una pura e perfetta gioia.
Sopportai il dolore concentrandomi che alla fine sarei stato 5 cm più vicino alle stelle.
Un modo molto importante per farci amico il dolore è farlo uscire dall'isolamento e condividerlo con qualcuno che può accoglierlo.
Il dolore è un gran ricostituente dell'uomo, credete; e in certi casi è un confortante indizio di vitalità morale, perché dove non vi è dolore, vi è cancrena.