Nessuno torna in Congo se non è costretto a farlo.— Jo Nesbø
Nessuno torna in Congo se non è costretto a farlo.
Nessuno è come sembra, e quasi tutto, a parte il tradimento vero e proprio, è menzogna e inganno. E il giorno in cui scopriamo che neanche noi siamo diversi, è il giorno in cui ci viene meno la voglia di vivere.
La vita era un processo di distruzione, la disintegrazione di qualcosa che all'inizio è perfetto.
Cercava sempre di concedere agli altri una seconda possibilità di finire sul suo libro nero.
Era il silenzio. Era il rumore che non c'era a essere sbagliato.
Gli scrittori fanno viaggi nella vita degli altri.
Uno dei motivi più belli del viaggio è la condivisione.
Non smetteremo di esplorare. E alla fine di tutto il nostro andare ritorneremo al punto di partenza per conoscerlo per la prima volta.
Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.
Dal mio quarto piano sopra l'infinito, nella plausibile intimità della sera che scende, alle finestre verso lo spuntare delle stelle, i miei sogni viaggiano in sintonia con la distanza evidente per i viaggi verso paesi sconosciuti, o immaginati o soltanto impossibili.
Il viaggio più serio è quello che porta all'incontro con Dio.
L'immaginazione serve per viaggiare e costa meno.
Il viaggio era... com'è tipico anche ai nostri giorni di ogni viaggio fatto con intelligenza, una scuola di resistenza, di stupefazione, quasi un'ascesi, un mezzo per perdere i propri pregiudizi, mettendoli in contatto con quelli dello straniero.
Volgi il tuo occhio all'interno, e scoprirai migliaia di regioni, nel tuo cuore, vergini ancora. Viaggiale tutte, e fatti esperto di cosmografia interiore.
Fare turismo è viaggiare molto lontano in cerca del desiderio di tornare a casa.