L'essenza della sua bellezza era il disincanto.— John Cheever
L'essenza della sua bellezza era il disincanto.
L'arte è il trionfo sul caos.
Era una donna che parlava sempre di soldi, peggio di uno che mangia i piselli col coltello.
La saggezza è la conoscenza del bene e del male, non la capacità di scegliere tra le due cose.
Si chiese perché un essere umano si dovesse sentire, in un mondo nel quale doveva pur vivere, tanto sradicato e miserabile.
La bellezza è l'abolizione della cronologia e la rivolta contro il tempo.
La bellezza è uno splendore che deve staccarsi da chi la possiede senza lui l'avverta e senza che ci torni sopra.
Non può essere bello chi ha in sé un male che porterà alla tomba.
Belle sono tutte le cose cui non si mescola il turpe.
La bellezza si vede quando c'è qualche cosa dietro l'anima.
Posati bellezza, e vola via quando vuoi. Io da questo momento navigo nelle tue acque.
La seconda figlia della bellezza è la religione. Religione è amore della bellezza. Il saggio ama proprio lei, la infinita, che tutto abbraccia; il popolo ama i suoi figli, gli dei, che gli appaiono in varie fogge.
Tutte le cose belle sono di tutte le età.
La bellezza è mescolare in giuste proporzioni il finito e l'infinito.
Il bello è solo l'inizio del tremendo.