V'è un piacere ad essere matti che solo i matti sanno.
Ragione per governare ma clemenza per perdonare: la prima è legge, privilegio l'altra.
Un uomo può essere trascinato alla passione con l'inganno, ma guidato alla verità soltanto con la ragione.
Troppo nero per il paradiso, eppur troppo bianco per l'inferno.
Bisogna temere la furia di un uomo paziente.
Gli errori, come pagliuzze, galleggiano sulla superficie: chi cerca perle deve tuffarsi nel profondo.
Il piacere è troppo effimero, la musica ci solleva un momento soltanto per poi lasciarci più tristi, ma il sonno è una compensazione. Anche quando ci ha lasciati, abbiamo bisogno di qualche secondo per ricominciare a soffrire.
Una cosa buona non ci piace, se non ne siamo all'altezza.
In tutte le cose, ai più grandi piaceri è prossima la noia.
Nell'aspettazione il piacere tocca il suo apice.
Il piacere che un oggetto ci procura non si trova nell'oggetto per se medesimo. La fantasia lo abbellisce cingendolo e quasi irraggiandolo d'immagini care. Nell'oggetto insomma amiamo quel che vi mettiamo di noi.
Il piacere è l'inizio e la fine del vivere felicemente.
Se l'ordine è il piacere della ragione, il disordine è la delizia dell'immaginazione.
Nessun piacere è di per se stesso un male: però i mezzi per procurarsi certi piaceri arrecano molti più tormenti che piaceri.
I piaceri violenti sono come le sofferenze profonde: sono muti.
Niente fa tanto piacere a un autore quanto vedere le sue opere rispettosamente citate da altri dotti autori.