Non è sufficiente fare del bene: bisogna farlo nella maniera corretta.
Il bene di cui parlo io è quello che può essere considerato bene per se stessi e per tutti.
L'argomento del giudizio universale, l'argomento del contendere cosmico con Dio, non sarà il male ma il bene. Dio non ci chiederà conto di quanto male abbiamo commesso, ma di quanto bene abbiamo compiuto.
Il male viene fatto senza sforzo, naturalmente, è l'opera del fato. Il bene è sempre il prodotto di un'arte.
Non è necessario avere una religione per avere una morale. Perché se non si riesce a distinguere il bene dal male, quella che manca è la sensibilità, non la religione.
Mi manca l'idealismo della gioventù, del tempo in cui esisteva ancora per me una chiara linea divisoria tra il bene e il male e credevo che fosse possibile agire sempre in accordo con princìpi inamovibili.
Ognuno fa tutto il bene e tutto il male che può.
Il bene, per me, può essere soltanto un'altra persona. Che cos'altro potrebbe essere?
Gli uomini sentono più lentamente il bene, che non il male.
C'è un primato inalienabile del bene e del vero, cui nessun potere di questo mondo ha diritto di sostituire altri primati.
Ognuno ha in sé inferno e paradiso.
Login in corso...