Ascoltatemi nel mio dolore, perché può darsi che non vi richiami mai più.— John Neihardt
Ascoltatemi nel mio dolore, perché può darsi che non vi richiami mai più.
E per tutti il dolore degli altri è dolore a metà.
Il dolore è la tranquillità ricordata con sentimento.
L'uomo dovrebbe imparare ad affrontare il dolore perché non è tutto da gettare via. C'è un dolore che tormenta e uno che matura. Un dolore che distrugge e un altro che avvisa per tempo di ciò che occorre fare.
La musica mi trasporta in un mondo in cui il dolore non smette di esistere, ma si allarga, si placa, diventa insieme più calmo e più profondo, come un torrente che si trasforma in lago.
Il dolore però non è passato. Era sempre lì, e mi tirava dentro, pretendeva di essere sentito.
Chiunque può simpatizzare col dolore di un amico, ma solo chi ha un animo nobile riesce a simpatizzare col successo di un amico.
Quando ho piantato il mio dolore nel campo della pazienza, mi ha dato il frutto della felicità.
Il dolore ti cambia in profondità.
Quei soli che capiscono tutta l'amarezza dei dolori di spirito possono consolare gli afflitti.
Nessuno è separato da nessuno. Nessuno lotta per se stesso. Tutto è uno. L'angoscia e il dolore, il piacere e la morte non sono nient'altro che un processo per esistere. La lotta rivoluzionaria in questo processo è una porta aperta all'intelligenza.