Non c'è adulto che, esaminato bene, non sia nevrotico.— Jorge Luis Borges
Non c'è adulto che, esaminato bene, non sia nevrotico.
Un bravo attore non fa mai la sua entrata prima che il teatro sia pieno.
La poesia non è meno misteriosa degli altri elementi dell'Universo.
Il mondo è alcune tenere imprecisioni.
Finchè dura il pentimento, dura la colpa.
Non c'è piacere più complesso del pensiero.
Tutti coloro che desiderano essere più nobili di quanto la loro costituzione non permetta soccombono alla nevrosi; sarebbero stati più sani se fosse stato loro possibile essere peggiori.
Di tutti i cittadini di categoria inferiore, i nevrotici sono gli unici a esserlo per scelta.
Tutte le vere aspirazioni e tutte le tendenze del nervoso sottostanno alla dittatura della sua politica di prestigio, si aggrappano a qualsiasi pretesto per non risolvere i suoi veri problemi, e si rivoltano automaticamente contro lo sviluppo del senso sociale.
Ogni dispiacere nevrotico ha questa natura: è un piacere che non può essere avvertito come tale.
La via della nevrosi non porta sulla linea dell'attività sociale, non tende alla soluzione dei problemi che sono stati posti, ma sbocca invece nella stretta cerchia familiare e costringe il paziente a finire in una posizione di isolamento.
La nevrosi moderna è cominciata con le scoperte di Copernico.
Ci si potrebbe arrischiare a considerare la nevrosi ossessiva come un equivalente patologico della formazione religiosa e a descrivere la nevrosi come una religiosità individuale e la religione come una nevrosi ossessiva universale.
Il nevrotico anela toccare il fondo, così almeno non avrà più nulla di cui preoccuparsi.
Le nevrosi che causano le "regressioni" più terribili e incurabili sono dovute proprio a questo sentimento primo, di non essere accolti nel mondo con amore.