Non c'è adulto che, esaminato bene, non sia nevrotico.— Jorge Luis Borges
Non c'è adulto che, esaminato bene, non sia nevrotico.
Salutarsi è negare la separazione, è dire: "oggi giochiamo a separarci ma ci vedremo domani".
L'arte vuol sempre irrealtà visibili.
Il passato è la sostanza di cui è fatto il tempo; perciò questo diviene subito passato.
Essere immortale è cosa da poco: tranne l'uomo, tutte le creature lo sono, giacché ignorano la morte; la cosa divina, terribile, incomprensibile, è sapersi immortali.
L'idea di un Dio, un essere onnisciente, onnipotente, e che inoltre ci ama, è una delle più azzardate creazioni della letteratura fantastica.
La sofferenza che la nevrosi comporta è proprio ciò che rende preziosa la malattia per la tendenza masochistica.
L'accettazione della nevrosi universale risparmia il compito di formarsi una nevrosi personale.
La nevrosi non rinnega la realtà e semplicemente di essa non vuole sapere nulla; la psicosi invece rinnega la realtà e cerca di rimpiazzarla.
Ho una nevrosi classica e ciò dà molta sicurezza al mio analista.
Il nevrotico ha una visione perfetta da un occhio, ma non ricorda quale.
Tutte le vere aspirazioni e tutte le tendenze del nervoso sottostanno alla dittatura della sua politica di prestigio, si aggrappano a qualsiasi pretesto per non risolvere i suoi veri problemi, e si rivoltano automaticamente contro lo sviluppo del senso sociale.
Il nevrotico si isola dalla realtà perché la trova nel suo insieme o in una sua parte insopportabile.
Il nevrotico crede che la vita abbia un senso, ma che la sua vita non lo abbia.
Il nevrotico crede di poter star bene una volta guarito. In ciò consiste la sua nevrosi.
Scegliendosi un ideale sessuale di tipo narcisistico che possiede le prerogative che egli sa di non poter raggiungere, il nevrotico cerca così una strada che a partire dallo sperpero libidico applicato agli oggetti, lo riporti al narcisismo.