Gesù non intende il dialogo come una concessione che falsifica la verità.
Dà ottimi risultati intraprendere le cose serie con spirito sportivo... Ho perso diverse tornate? Bene, ma, se persevero, alla fine vincerò.
Hai fallito? Tu, siine ben certo, non puoi fallire. Non hai fallito: hai acquistato esperienza. Avanti!
La tua tristezza, se non la respingi, ben potrebbe essere l'involucro della tua superbia. Ti credevi forse perfetto e impeccabile?
Non dire: "Sono fatto così..., sono cose del mio carattere". Sono cose della tua mancanza di carattere: sii uomo.
La tua tristezza ---se non la respingi--- ben potrebbe essere l'involucro della tua superbia. ---Ti credevi forse perfetto e impeccabile?
Ci si trascina di notte per le vie e si parla tra sé. Il dialogo alligna di giorno e risuona dei suoi traffici ignobili. Di notte si monologa. Come dei re.
Non vi può essere pace tra le nazioni senza la pace tra le religioni; non vi può essere pace tra le religioni senza il dialogo tra le religioni.
Il dialogo con le altre religioni è condivisione. Non c'è bisogno quasi di parole. Il dialogo è vita vissuta.
Il dialogo dovrebbe essere semplicemente un suono fra gli altri, solo qualcosa che esce dalla bocca delle persone, i cui occhi raccontano la storia per mezzo di espressioni visive.
Il dialogo è importante solo se ci arricchisce, se chiarisce idee che ci aiutano a percorrere meglio il cammino della nostra esistenza.
Vi sono molti per i quali il dialogo è un'ancora di salvezza a tal punto che, quando è finito, sprofondano in una certa disperazione.
La prima condizione perché il dialogo sia possibile è il rispetto reciproco, che implica il dovere di comprendere lealmente ciò che l'altro dice.
Il dialogo planetario rende i ragazzi molto forti e molto creativi.
La sollecitudine di accostare i fratelli non deve tradursi in una attenuazione, in una diminuzione della verità. Il nostro dialogo non può essere una debolezza rispetto all'impegno verso la nostra fede.
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