Salvo complicazioni, morirà.
Ci sono persone che quando parlano pestano i piedi alla nostra anima.
Il più grand'uomo è solamente un fanciullo che la vita ha ingannato.
La nostra bontà non è che la nostra cattiveria che dorme.
Lo stile deve purificarsi come l'acqua che diventa chiara, a forza di lavoro, e per così dire, a furia di consumarsi sui ciottoli.
Sii modesto! È il genere di orgoglio che dispiace di meno.
Si vive solo due volte: una volta quando si nasce e una volta quando si guarda la morte in faccia.
La morte è come il sonno, ma con questa differenza: se sei morto e qualcuno grida "In piedi, è giorno fatto!", ti riesce difficile trovare le pantofole.
Il ramo, quando una mano si approssima per staccarne un fiore freme e sembra nel medesimo tempo voler sfuggire a volersi offrire. Il corpo umano ha un simile fremito quando arriva l'istante in cui le dita misteriose della morte vogliono cogliere l'anima.
La morte non è la perdita più grande nella vita. La perdita più grande è quello che muore dentro di noi mentre viviamo.
La morte non è mai banale: è solennità, è mistero.
Gli anni più belli della vita li aspetteremo fino alla morte.
Morire non è un crimine.
Nulla atterrisce quanto la distanza. Voi potreste essere morta ed io non lo saprò abbastanza presto per morire.
Mi disturba la morte, è vero. Credo che sia un errore del padreterno. Non mi ritengo per niente indispensabile, ma immaginare il mondo senza di me: che farete da soli?
La vita fa l'analisi, la morte si incarica della sintesi.