La morte non è mai banale: è solennità, è mistero.— Remo Bodei
La morte non è mai banale: è solennità, è mistero.
Ciascuno di noi vive nell'immaginazione altre vite, alimentate dai testi letterari e dai media. Per loro tramite tenta di porre rimedio alla limitatezza della propria esistenza.
In confronto alla morte, l'amore è una faticosa faccenda infantile, sebbene gli uomini credano più nell'amore che nella morte.
Sì, prova un po' a negare la morte. È lei che ti nega, e basta!
I poeti danno molta importanza alla morte e alle afflizioni esteriori, ma le sole tragedie sono le sconfitte dell'anima e l'unica epopea è l'ascesa trionfante dell'uomo verso la divinità.
Se sei triste e vorresti morire, pensa a chi sa di morire e vorrebbe vivere.
Ci sono diecimila e più porte attraverso cui l'uomo può uscire di scena.
A me la morte fa una gran paura, si lasciano troppi sorrisi, troppe mani, troppi occhi.
Un sillogismo: gli altri muoiono; ma io non sono un altro; dunque non morirò.
Mi chiede: "Fa molto male morire? " "Beh, tesoro," rispondo, "sì, ma fa molto più male continuare a vivere".
Aveva paura di avere, in punto di morte, una paura da morire.
La morte non è così tragica. Tra cent'anni, ciascuno di noi non ci penserà più.