La morte non è mai banale: è solennità, è mistero.
Ciascuno di noi vive nell'immaginazione altre vite, alimentate dai testi letterari e dai media. Per loro tramite tenta di porre rimedio alla limitatezza della propria esistenza.
La vecchiaia segue la giovinezza, e la morte la vecchiaia. Se uno non vuole morire, non vuole vivere.
Soltanto l'assoluto e l'universale può morire; noi moriamo in quanto siamo il morire dell'assoluto.
La morte è l'assentarsi dell'eterno.
È impossibile sperimentare la propria morte oggettivamente e continuare a cantare una melodia.
La morte distrugge un uomo: l'idea della morte lo salva.
Solo la morte rivela quale misera cosa siano i corpi degli uomini.
Non ho paura della morte, ma di morire.
Finché c'è morte c'è speranza.
Noi diciamo la morte per semplificare, ma ce ne sono quasi quante le persone.
La morte sorride a tutti; un uomo non può far altro che sorriderle di rimando.