Io ho il diritto di scegliere la mia morte per il bene degli altri.
Tale è la forza del vero che, come il bene, è diffusivo di sé.
Internet è come un immenso magazzino (di informazioni), ma non può costituire di per sé la memoria.
Capire i linguaggi umani, imperfetti e capaci nello stesso tempo di realizzare quella suprema imperfezione che chiamiamo poesia, rappresenta l'unica conclusione di ogni ricerca della perfezione.
Quando la protesta, interpretando così a fondo i sospetti dell'uomo medio, si esercita contro tutto, siamo nel pieno di quella tecnica demagogica che si chiama qualunquismo.
Bello era un valore, doveva coincidere col buono, col vero e con tutti gli altri attributi dell'essere e della divinità.
Tra me e me dicevo che anche la morte del corpo a giudicare da quello che avevo visto, era in sé una punizione sufficiente, assolveva tutto.
La morte ci fa rinunciare a quello che la vita non ci avrebbe mai dato.
I morti sono persone fredde.
Morire non significa nulla, ma vivere sconfitti e senza gloria significa morire ogni giorno.
Morire non è un crimine.
Prima di morire voglio sentire l'urlo di una farfalla.
Il giorno che temiamo come ultimo è soltanto il nostro compleanno per l'eternità.
La morte è sempre e dovunque terribile per una creatura che è nata e che non ha vissuto. Che non ha vissuto affatto: capisci, che non ha vissuto!
Il terrore della morte è dovuto all'incertezza di ciò che ci attende. La risposta è semplice e tranquillante: esattamente la medesima situazione di prima che fossimo.
Non ho paura di morire, ma mi scoccia da matti. Mi scoccia che un giorno non ci sarò più. Mi dispiace andarmene da qui. Ma non è paura, è semplicemente fastidio. Morire è una vera stronzata. Darei la vita per non morire.