Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.— Italo Svevo
Quando si muore si ha ben altro da fare che di pensare alla morte.
La vera schiavitù è la condanna all'astensione.
È proprio la religione vera quella che non occorre professare ad alta voce per averne il conforto di cui qualche volta - raramente - non si può fare a meno.
È più difficile apparire indifferente quando non lo si è, che appassionato essendo indifferente.
È una delle grandi difficoltà della vita d'indovinare ciò che una donna vuole.
Curioso come a questo mondo vi sia poca gente che si rassegni a perdite piccole; sono le grandi che inducono immediatamente alla rassegnazione.
Muiono le città, muoiono i regni, copre i fasti e le pompe arena ed erba, e l'uom d'esser mortal par che si sdegni: oh nostra mente cupida e superba!
Muore giovane chi è caro agli dei.
Meglio essere vigliacchi per un minuto che morti per il resto della vita!
Non è che ho paura di morire. Solo che non voglio esserci quando accadrà.
Sostienmi, O mio coraggio. Ecco l'orrendo Volto di morte! Arricciasi ogni pelo, E l'alma al cor precipita fremendo.
La radice di qualsiasi schiavitù è la morte.
Non c'è spazio per la Morte.
O ciechi, il tanto affaticar che giova? Tutti torniamo a la grande madre antica, E il nome nostro a pena si ritrova.
La morte stessa non è, per chi vi rifletta, cosa così seria come il matrimonio.
La morte non costituisce nulla per noi, dal momento che il godere e il soffrire sono entrambi nel sentire, e la morte altro non è che la sua assenza.