Fin quando ci sarà gente che crede in Dio, Dio ci sarà.
L'incredulità è un accidente; la fede sola è lo stato permanente dell'umanità.
Fede non è sapere che l'altro esiste, è vivere dentro di lui, calarsi nella pelle dell'amico che passa, che ti interpella come un pugno nello stomaco, non ti lascia tregua, ti ricorda che esisti.
Il cuore, non la ragione, sente Dio; ecco ciò che è la fede: Dio sensibile al cuore, non alla ragione.
La fede è la risposta dell'uomo a Dio che gli si rivela e gli si dona, apportando nello stesso tempo una luce sovrabbondante all'uomo in cerca del senso ultimo della vita.
Se avessi avuto la fede vera, io a questo mondo non avrei avuto che quella.
Credere consiste nell'accettare le affermazioni dell'anima. Non credere consiste nel negarle.
È fuori di dubbio che le dottrine della fede basate sull'autorità, sul miracolo e sulla rivelazione, sono un ripiego unicamente adatto all'infanzia dell'umanità.
Io credo perché ho bisogno di credere in Dio e nel «dopo» che c'è oltre la vita. La fede, per me, è un dogma. Un valore assoluto. Che fa parte della vita di chiunque, anche di quelli che dicono di non credere.
Una fede che non può sopravvivere alla collisione con la verità non lascia molti rimpianti.
La fede nasce dalla ragione che dubita di se stessa.