L’amore viene descritto come la realtà più solida e potente, qualcosa che non ha bisogno di addolcimenti, trucchi o fantasie per esistere. La sua forza è tale da reggere lo sguardo diretto, senza filtri, senza le distorsioni dell’idealizzazione. Chi ritiene che l’amore necessiti di illusioni rivela una fragilità interiore: non è ancora in grado di sostenere l’impatto con ciò che l’amore comporta davvero, con le sue esigenze, responsabilità e profondità. Il sentimento autentico non vive di sogni costruiti, ma si fonda sulla capacità di vedere l’altro per ciò che è, con limiti e contraddizioni, e di rimanere comunque fedele a quel legame. L’illusione, al contrario, protegge dall’angoscia e dalla paura della perdita, ma impedisce la maturazione. Qui l’amore è inteso come una prova di forza interiore e di verità: solo chi possiede il coraggio di rinunciare a immagini idealizzate può aprirsi alla sua esperienza piena. La maturità affettiva coincide con la capacità di scegliere la realtà, anche quando è imperfetta, invece di rifugiarsi in consolazioni immaginarie. L’amore autentico diventa così un banco di prova del carattere, un confronto diretto con la verità di sé e dell’altro, che non tutti sono pronti a sostenere.