La coscienza è il migliore e il più fidato dei nostri indicatori; ma quali sono i segni che distinguono questa voce dalle altre voci? La voce della vanità parla con altrettanta forza. Esempio: l'offesa non vendicata.
I romanzi finiscono col matrimonio dell'eroe con l'eroina. Bisognerebbe invece cominciare da questo, e finire che si sono separati, cioè liberati l'uno dell'altro.
L'uomo non vive per soddisfare i suoi bisogni, ma vive per l'amore.
Dio è quell'infinito Tutto, di cui l'uomo diviene consapevole d'essere una parte finita.
Invece di dare al popolo sacerdoti, soldati e maestri, sarebbe opportuno sapere se non stia morendo di fame.
Ogni istruzione seria s'acquista con la vita, non con la scuola.
Gli obiettori fiscali di coscienza sono molto più numerosi degli altri.
Se fosse dato ai nostri occhi terreni di vedere nella coscienza altrui, si giudicherebbe molto più sicuramente un uomo da quel che sogna, che da quel che pensa.
Guai a sognare: il momento di coscienza che accompagna il risveglio è la sofferenza più acuta.
La coscienza: l'autostima fornita di alone.
La coscienza è quella voce interiore che ci avverte della possibilità che qualcuno ci stia guardando.
Una coscienza a posto è una festa continua.
La riforma della coscienza consiste solo nel far sì che il mondo si renda conto della sua stessa coscienza, nel risvegliarlo dal sogno che sogna su sé stesso, nello spiegargli le sue proprie azioni.
La coscienza è soltanto una parola che sogliono usare i vigliacchi, ed è stata inventata apposta per tenere in soggezione i forti.
Aveva la coscienza pulita. Mai usata.
La coscienza è uno di quei bastoni che ciascuno brandisce per picchiare il suo vicino e del quale non si serve mai per se stesso.
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