Grave è il peso della propria coscienza.— Marco Tullio Cicerone
Grave è il peso della propria coscienza.
Bisogna scegliere chi si vuole amare.
Esistono in tutto due generi di scherzo: uno volgare, violento, vergognoso e osceno, e un altro elegante, urbano, ingegnoso e fine. Di questo secondo tipo sono intrisi non solo il nostro Plauto e la Commedia greca antica, ma anche i libri dei filosofi socratici.
Devi dare all'amico in primo luogo quanto sei in grado di dare, in secondo luogo quanto la persona che ami e vuoi aiutare è in grado di sostenere.
Nelle tasse è la forza dello stato.
Saldissima è l'amicizia tra uguali.
Sei uno che sta a guardare? O uno che si mette all'opera? O uno che distoglie lo sguardo e si trae in disparte. Terzo caso di coscienza.
Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.
Conserva l'amore nel tuo cuore. Una vita senza amore è come un giardino senza sole dove i fiori sono morti. La coscienza di amare ed essere amati regalano tale calore e ricchezza alla vita che nient'altro può portare.
Certo, la nostra coscienza è un grande impedimento, ma poi ci si accorda sempre con lei, come col fisco.
Molti uomini vivono in pacifica coesistenza con la propria coscienza sporca.
La coscienza è il caos delle chimere, delle brame, dei tentativi; la fornace dei sogni; l'antro delle idee vergognose; il pandemonio dei sofismi; il campo di battaglia delle passioni.
Il bambino entra nel mondo e la madre in un altro stato di coscienza, nessuno dei due è più lo stesso.
A me la coscienza interessa più delle opinioni degli altri.
Se fosse dato ai nostri occhi terreni di vedere nella coscienza altrui, si giudicherebbe molto più sicuramente un uomo da quel che sogna, che da quel che pensa.
Nulla atterrisce più di uno specchio una coscienza non tranquilla.