Grave è il peso della propria coscienza.— Marco Tullio Cicerone
Grave è il peso della propria coscienza.
La liberalità non ha fondo.
Il corpo, con l'esercizio, si stanca; la mente, invece, si rinvigorisce.
La prudenza è la capacità di distinguere le cose da fare da quelle da evitare.
La vera gloria mette radice, anzi si estende, mentre tutte le false pretese cadono come fiori: una finzione non può durare.
Nei dissensi civili, quando i buoni valgono più dei molti, i cittadini si devono pesare e non contare.
La coscienza dell'umanità è suprema su tutti i governi: essi devono esserne interpreti, o non sono legittimi.
La coscienza rende un uomo codardo: un uomo non può rubare, che essa lo accusa; un uomo non può bestemmiare, che essa lo raffrena...; ed ogni uomo che vuol vivere bene cerca di fidarsi di se stesso e di vivere senza di lei.
La voce della coscienza è come uno di quei congegni d'allarme che scattano per ogni nonnulla e nessuno gli dà più retta.
Coscienza e vigliaccheria sono proprio la stessa cosa... la coscienza è il marchio di fabbrica. È tutto qui.
Quando suona il campanello della loro coscienza fingono di non essere in casa.
La banalità è il travestimento di una potentissima volontà tesa ad abolire la coscienza.
Coscienza è capacità di verità e obbedienza nei confronti della verità, che si mostra all'uomo che cerca col cuore aperto.
Scienza senza coscienza non è che rovina dell'anima!
Certo, la nostra coscienza è un grande impedimento, ma poi ci si accorda sempre con lei, come col fisco.
La coscienza è una suocera le cui visite non finiscono mai.