Non c'è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt'uno.— Oscar Wilde
Non c'è arte senza coscienza di sé, e la coscienza di sé e lo spirito critico sono tutt'uno.
Tutto ciò che si avvicina al libero gioco della vita ci è praticamente ignoto. Si grida contro il peccatore, eppure non sono i colpevoli, ma gli stupidi che costituiscono la nostra vergogna. Non vi è peccato al di fuori della stupidità.
Nulla è esasperante quanto la tranquillità.
Là dove cresce il dolore è terra benedetta.
Mentre la risoluzione d'essere un uomo migliore è un atto sperimentale ed ipocrita essere divenuto, invece, più profondamente uomo è il privilegio di coloro che hanno sofferto.
La vera perfezione per l'uomo consiste non in ciò che possiede, ma in ciò che egli è.
La coscienza tranquilla è un'invenzione del diavolo.
Una coscienza a posto è una festa continua.
Gli obiettori fiscali di coscienza sono molto più numerosi degli altri.
Far il poema della coscienza umana, foss'anco d'un sol uomo, del più infimo fra gli uomini, sarebbe come fondere tutte le epopee in un'epopea superiore e definitiva.
Vi giuro, signori, che aver coscienza di troppe cose è una malattia, una vera e propria malattia. Eppure sono convinto che non soltanto una coscienza eccessiva, ma la coscienza stessa è una malattia.
Io ero venuto per portare a compimento la lotta, non per uccidere la gente. Anche adesso si può vedere. Sono forse una persona selvaggia? La mia coscienza è pulita.
Chi opera per sincera coscienza può errare, ma è puro innanzi a Dio.
La coscienza è la custode, nell'individuo, delle norme che la comunità ha messo a punto per la propria conservazione.
Ogni essere umano è qualcosa di personale e irripetibile; voler sostituire al posto della coscienza personale una collettiva è già una violenza, e il primo passo verso ogni forma di totalitarismo.
Accettare l'amore nella nostra coscienza significa accettare la coscienza della lotta.