Vivere una vita buona significa dare agli altri più di ciò che prendiamo loro.
Tempo verrà e già viene in cui i princìpi cristiani della vita fratellanza, eguaglianza, comunità di beni, non resistenza al male con la violenza parranno così semplici e così naturali, come sembrano oggidì i princìpi della vita domestica e sociale.
Non è con l'intelligenza che Lo si capisce, ma è la vita che Lo fa comprendere.
Come una candela ne accende un'altra e così si trovano accese migliaia di candele, così un cuore ne accende un altro e così si accendono migliaia di cuori.
Il segreto della felicità non è di far sempre ciò che si vuole, ma di voler sempre ciò che si fa.
Il vero amore comporta sempre la rinuncia alla propria comodità personale.
Nella vita le cose che contano sono le persone che ami, i ricordi che lasci e quelli che ti porti dietro.
La vita viveva della vita. Vi erano quelli che divoravano e quelli che erano divorati.
Vivere rimane un'arte che ognuno deve imparare, e che nessuno può insegnare.
La singola vita di un essere umano è non meno preziosa di tutte le altre vite messe insieme.
Possiamo trasformare la vita in una specie d'avventura da libro illustrato, se vogliamo. Non c'è nessun limite a quello che si può inventare, se solo usiamo le risorse che adesso vengono rovesciate per alimentare questo mondo detestabile.
Verso la fine si avverte che alla vita umana manca quello che nella scrittura è il Post Scriptum. È questa imperfezione della vita che la rende insoddisfacente e inaffidabile.
Solo le azioni conferiscono forza alla vita, e solo la moderazione le conferisce fascino.
La vita è un gomitolo che qualcuno ha aggrovigliato. Essa ha un senso se è srotolata e disposta in linea retta, o ben arrotolata. Ma così com'è e un probema senza nucleo, un avvolgersi senza un dove attorno a cui avvolersi.
Essendo la vita quello che è, si sogna la vendetta.
Vivere è una cosa troppo importante per poterne parlare seriamente.