Il comunismo non è amore. Il comunismo è un maglio che si usa per schiacciare il nemico.— Mao Zedong
Il comunismo non è amore. Il comunismo è un maglio che si usa per schiacciare il nemico.
Il nemico avanza, noi arretriamo; il nemico si accampa, noi facciamo azioni di disturbo; il nemico è stanco, noi attacchiamo; il nemico arretra, noi lo inseguiamo.
La gente è come l'acqua e l'esercito come il pesce.
Il governo mette a fuoco intere città quando alla popolazione non è permesso di usare le lanterne.
La politica è guerra senza spargimento di sangue mentre la guerra è politica con spargimento di sangue.
Non mi importa delle raffiche del vento e dei colpi dell'onda, ciò è molto meglio che passeggiare oziosi in un giardino.
Quel che contraddistingue il comunismo non è l'abolizione della proprietà in generale, bensì l'abolizione della proprietà borghese.
Ho cominciato a dubitare del comunismo quando ho visto che i giapponesi non lo fotografavano.
Il comunismo è così profondamente una religione terrena, che ignora di essere una religione.
Non sono mai stato comunista, ma se lo fossi stato non me ne vergognerei.
Per noi in Russia, il comunismo è un cane morto, mentre, per molte persone in occidente è ancora un leone vivente.
Nessuno ci convincerà mai che un omosessuale possa avere in sé le condizioni e le esigenze di condotta che ne potrebbero fare un vero Rivoluzionario, un vero Comunista militante. Una deviazione di questa natura si scontra con il concetto che noi abbiamo di come dev'essere un militante comunista.
Uno spettro si aggira per l'Europa: lo spettro del comunismo.
Quando morirò, il mio unico desiderio sarà che la Cambogia rimanga Cambogia e stia con l'Ovest. È finita per il comunismo, e ci tengo a sottolinearlo.
Ci sono molte persone nel mondo che non riescono a capire, o dicono di non riuscirci, quale sia la grossa differenza tra il mondo libero e il mondo comunista.
Il comunismo, per noi, non è uno stato di cose che debba essere instaurato, un ideale al quale la realtà dovrà conformarsi. Chiamiamo comunismo il movimento reale che abolisce lo stato di cose presente. Le condizioni di questo movimento risultano dal presupposto ora esistente.