Nulla c'è che Dio non possa fare.
Con la consuetudine si forma quasi un'altra natura.
Con la virtù per guida, la fortuna per compagna.
Ci sono più uomini resi nobili dallo studio di quanti lo siano dalla natura.
È grande la forza dell'abitudine.
La forza è il diritto delle bestie.
Dio esiste, ma non ha nessuna fretta di farlo sapere.
Questo dio creatore viene chiamato senza ambagi "padre". La psicoanalisi ne desume che si tratta realmente del padre, un padre magnificato quale appariva una volta al bambino piccolo.
La donna è stato il secondo errore di Dio.
Anche le libere, graziose, festose farfalle sono colpite dalla malattia che quando visita noi, chiamiamo: cancro. Non c'è nemmeno un angolo del creato in cui non si mostri la grandezza e la bontà del creatore.
Con la sua onnipotenza Dio ha deciso non solo di non esistere, ma anche di non essere mai esistito.
Guardate l'umiltà di Dio, e aprite davanti a Lui i vostri cuori; umiliatevi anche voi, perché Egli vi esalti. Nulla, dunque, di voi tenete per voi, affinché vi accolga tutti Colui che a voi si dà tutto.
L'uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile. Senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.
Se magnificate il Dio senza la cui volontà nemmeno un passero cade dal tetto, perché picchiate il ragazzo che lo abbatte?
Meno credo in Dio più ne parlo.
Per ritrovare Dio, basta guardarsi intorno.