Scrivere è anche non parlare. È tacere. È urlare in silenzio.— Marguerite Duras
Scrivere è anche non parlare. È tacere. È urlare in silenzio.
Recitare non significa aggiungere qualcosa al testo. Al contrario, si toglie qualcosa.
La scrittura è l'ignoto. Prima di scrivere non si sa niente di ciò che si sta per scrivere e in piena lucidità.
Perché questo è ciò che vuole una donna, una madre - insegnare ai suoi figli a provare interesse per la vita. Lei sa che è più sicuro per loro interessarsi alla felicità degli altri che credere in quella propria.
Si crede che, quando una cosa finisce, un'altra ricomincia immediatamente. No. Tra le due cose, c'è lo scompiglio.
Un modo per arricchire un personaggio, per dargli spessore, è quello di far parlare di lui altri differenti personaggi: ognuno avrà il suo modo di vederlo e di considerarlo.
Il pubblico non ha l'obbligo di essere grato alle persone senza talento della fatica che fanno a scrivere.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
Internet è il posto dove qualunque mona scrive per l'universo.
Non possiamo scrivere bene o sinceramente se non ciò che scriviamo con piacere.
Ho scritto questo racconto più lungo del solito, semplicemente perché non ho avuto il tempo per farlo più corto.
Scrivere non è una professione, ma una vocazione all'infelicità. Non credo che un artista possa mai essere felice.
L'atto di scrivere tende, per sé stesso, a logicizzare il pensiero.
Scriverà cose degne di essere scritte soltanto colui che sia spinto esclusivamente dalla cosa che gli sta a cuore.
Il processo creativo in se stesso è già un'attività estremamente piacevole: per me è divenuta come una droga della quale non posso farne a meno. Generalmente lavoro per un anno, poi mi concedo sei mesi di relax e di viaggi. Trascorsa questa pausa, comincio ad attendere con ansia l'ispirazione.