Il cinematografo talvolta è arte, ma è sempre industria.
Godere di mangiare accanto a una persona amata può essere segno di amore insufficiente, soffrire di mangiare accanto a una persona amata può essere segno di troppo amore.
In gioventù tutti, uomini e donne, cercano di contrastare dentro il loro animo ogni nuova sincera simpatia: quasi la mettono alla prova, anche a costo di soffocarla sul nascere. È un istinto di prudenza e di difesa.
La vera bellezza ha sempre qualcosa di estremo.
L'umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla.
Il viaggio è un sentimento, non soltanto un fatto.
Il cinema, a furia di rendere tutto patetico e sentimentale, rende cinici. Non dà all'uomo che atteggiamenti.
Il cinema dovrebbe farti dimenticare che sei seduto su una poltrona di un teatro.
L'artificio, sempre, è alla base del cinematografo. Ma non bisogna prendere questa parola in cattivo senso. Se i risultati sono buoni, l'artificio è, senz'altro, sinonimo di arte.
La televisione crea l'oblio, il cinema ha sempre creato dei ricordi.
Il cinema non morirà mai, ormai è nato e non può morire: morirà la sala cinematografica, forse, ma di questo non mi frega niente.
Tutto ciò che conta nel cinema è inspiegabile.
Amo il cinema non in quanto tale ma perché rappresenta la possibilità di raccontare storie che riguardano la nostra vita, i nostri problemi: mi piace inserirmi in questi problemi e analizzarli; se non lo facessi nel lavoro, mi resterebbe ben poco tempo per farlo nella mia giornata.
Il cinema non produce arte, crea al massimo cultura.
Per me il cinema si è fermato a quello di un tempo. Le attrici del passato erano autentiche, mai costruite. La mia preferita resta Brigitte Bardot.
La fotografia è verità, e il cinema è verità ventiquattro volte al secondo.
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