Non c'è da dubitare del fatto che il paradiso offra soprattutto la compagnia di persone sgradite.— Mark Twain
Non c'è da dubitare del fatto che il paradiso offra soprattutto la compagnia di persone sgradite.
Tutti dicono "Che disgrazia dover morire": strana lagnanza da parte di gente che ha dovuto vivere.
Il segreto per farsi strada è di iniziare.
Alcune persone pensano che l'onestà sia sempre la tattica migliore. È una superstizione. A volte, la mera impressione di onestà vale sei volte tanto.
La nostra è una religione terribile: tutte le flotte del mondo potrebbero navigar comodamente nel sangue innocente che essa ha versato.
Ci sono parecchie valide difese dalla tentazione, ma la più sicura è la viltà.
È difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un'apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l'inferno o per il purgatorio.
I veri paradisi sono i paradisi che si sono perduti.
In paradiso si entra per favoritismo. Se si entrasse per merito, tu resteresti fuori ed il tuo cane entrerebbe al posto tuo.
C'è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
Non sappiamo cosa fanno uomini e donne in paradiso. Sappiamo soltanto che non si sposano.
In paradiso un angelo non è niente di particolare.
Nella nostra cultura noi non riusciamo a pensare al paradiso, per il momento, se non come una variante particolarmente luminosa del nulla.
Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di cenere e tutto è finito.
Il lato fatale del paradiso è il fatto che lo si possa raggiungere solo col carro funebre.