Il paradiso in terra non esiste, ma chi va in bicicletta ci arriverà comunque.
Meglio condurre una vita miserabile che farsi condurre da una vita qualunque.
L'uomo non è mai solo. È sempre abbandonato.
L'aforisma è la forma più pudica di scrittura, e se cerca la verità è per nascondersi dietro di lei.
La vita si allunga perdendo di significato: diventeremo immortali quando esserlo non interesserà più a nessuno.
Certamente il paradiso è qualcosa di cui tutti abbiamo bisogno, però non dobbiamo immaginarcelo in modo antropomorfico.
I veri paradisi sono i paradisi che si sono perduti.
Il lato fatale del paradiso è il fatto che lo si possa raggiungere solo col carro funebre.
In paradiso un angelo non è niente di particolare.
È difficile scrivere un paradiso quando tutte le indicazioni superficiali indicano che si dovrebbe scrivere un'apocalisse. Risulta ovvio trovare abitanti per l'inferno o per il purgatorio.
Si dice che la creazione del Paradiso fosse la favola di un ignoto amore che a un certo punto sprigionò le ali dalla crosta terrestre, e così, raffreddandosi la terra, comparvero, al di là delle credenze bibliche, i primi voli degli angeli.
Il paradiso è quaggiù, mentre respiriamo e viviamo. Dopo, si diventa un pugno di cenere e tutto è finito.
C'è tanta gente malata ed esausta che, generalmente, il paradiso è concepito come un luogo di riposo.
Non sappiamo cosa fanno uomini e donne in paradiso. Sappiamo soltanto che non si sposano.