I martiri creano la fede, ma la fede non crea martiri.
Il sogno di uno solo è l'illusione, l'apparenza; il sogno di due è già la verità, la realtà. Che cos'è il mondo reale se non il sogno di tutti, il sogno comune?
Bisogna andare dalla pratica alla teoria; questa la strada giusta. Volendo partire dalla teoria, si resta nell'impotenza.
Bisogna cercare la verità e non la ragione delle cose, e la verità si cerca con l'umiltà.
Il mondo intellettuale si divide in due classi: da una parte i dilettanti, dall'altra i pedanti.
La vita è dubbio e la fede senza dubbio non è altro che morte.
Tutti gli eroi valgon meno di un solo martire.
Il martirio è una grazia di Dio che non credo di meritare, ma se Dio accetta il sacrificio della mia vita, che il mio sangue sia un seme di libertà e il segno che la speranza sarà presto realtà.
Preghiamo e veneriamo le reliquie dei martiri e dei confessori al fine di adorare colui di cui essi sono testimoni è confessori.
Gli uomini rifiutano i profeti e li uccidono. Ma adorano i martiri e onorano coloro che hanno ucciso.
È la causa e non semplicemente la morte che crea un martire.
Pensa che devi morire martire, spogliato di tutto, steso per terra, nudo, irriconoscibile, coperto di sangue e ferite, violentemente e dolorosamente ucciso e desidera che questo avvenga subito.
Il sangue dei martiri è il seme della Chiesa.
Il martirio è una grazia, solamente il Signore può darcela, ed è una grazia cui ci si prepara giorno dopo giorno facendo dono nelle circostanze ordinarie o straordinarie della nostra vita.
Martire. Dicesi di chi procede con più o meno ben dissimulata riluttanza verso una morte desiderata.