La fede che non dubita non è fede.
L'uomo muore di freddo, non di oscurità.
Accade invariabilmente che il punto di partenza della saggezza sia la paura.
I medici si agitano in questo dilemma: o lasciar morire l'ammalato per timore di ucciderlo o ucciderlo per timore che muoia.
La verità è ciò che fa vivere non ciò che fa pensare.
Il vero servo di Dio non ha altra patria che il cielo.
Quando non si è sinceri bisogna fingere, a forza di fingere si finisce per credere; questo è il principio di ogni fede.
Quante cose soltanto ieri ci servivano da articoli di fede, che oggi consideriamo soltanto favole?
Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me.
È nella disponibilità a correre dei rischi che si manifesta la nostra fede.
La fede è qualcosa di assolutamente individuale, e non possiamo e non dobbiamo istituzionalizzarla. Se lo facciamo diventa una cosa morta, cristallizzata; diventa un credo, una setta, una religione che viene imposta ad altri.
Se si scommette su Dio, non si perde nulla, anche se si scopre che Dio non esiste. Ma se si punta contro Dio, e si sbaglia e Dio esiste, si perde tutto.
Non si arriva alla fede che per una sola via, per quella del dolore.
L'uomo si trova al bivio fra due opposti che non sono il male e il bene ma il male e la fede.
E tutto ciò che è buono, se è una grazia, è un atto di fede; se è una ricompensa, è il frutto della fede. Come tutte le azioni dell'uomo nuovo sono gli effetti della fede.